Presentazione.

Presentare questo blog non è semplice per la varietà di argomenti che vi sono sviluppati. Nonostante, infatti, ci presentiamo come una riflessione filosofica, sono diverse discipline toccare.

Con questo lavoro desideriamo mettere a disposizione i nostri studi personali, le nostre “ricerche”. Abbiamo “cercato”, non ci siamo accontentati delle risposte precostituite perché : “Non si fanno esperienze senza porre domande” (Gadamer).

L’essere umano è da sempre che pone domande. La filosofia è da sempre che si occupa dell’uomo sia come soggetto,sia come oggetto occupandosi sia dell’essere umano, che di ciò che c’è universalmente dentro di lui. Non diamo quindi risposte,desideriamo invece “incuriosire” il lettore, affinchè ricerchi. Crediamo infatti: “Non si può insegnare nulla ad un uomo,ma si può solo aiutarlo a trovare la risposta dentro se stesso.” (Galileo)

mercoledì 17 novembre 2010

L’Organizzazione Pastorale del dopo Concilio


L’uomo e le sue azioni sono sempre al centro del pensiero occidentale. La questione antropologica diviene questione centrale della riflessione cristiana soprattutto in seguito al Concilio Vaticano II. La Chiesa del post – Concilio è una Chiesa in ricerca, in servizio ed in crescita che ha preso atto dei cambiamenti sociali ed ecclesiali del nostro Paese. È questo un momento in cui l’episcopato italiano s’interroga sull’ evengelizzazione e mette a punto un progetto pastorale. “Evangelizzazione e sacramenti” è il Primo Convegno ecclesiale del dopo – Concilio che si è tenuto a Roma dal 30 Ottobre al 4 Novembre del 1976. La Chiesa italiana riscopre la fondamentale dimensione storica del suo operare ed agire.
Il Progetto Pastorale degli anni 80 portò il titolo di “Comunione e Comunità”. Il periodo era particolarmente difficile: si era diffuso un ateismo teorico e pratico. Il documento programmatico riflette sulla ecclesia ad intra per poter progettare la missione evangelizzatrice ad extra (sull’ecclesia ad extra). Secondo il filosofo Armando Rigobello la coscienza morale degli italiani negli anni 70 e 80 era mutata ed aveva bisogno di nuovi modelli. C’era il rifiuto della tradizione e mediazione, radicazione di atti violenti, nuova morale non desunta dai valori, riduzione soggettivistica di ogni scelta etica, mentalità nichilista.
Per questo la Chiesa celebra a Loreto dal 9 al 13 Aprile 1983 il Secondo Convegno Ecclesiale “Riconciliazione Cristiana e cristianità degli uomini”. La Chiesa locale è il luogo di riconciliazione del Paese. La Nota Pastorale pubblicata alla fine del Convegno “La Chiesa in Italia dopo Loreto”, ha l’intento di richiamare l’attenzione su ciò che si è vissuto, riassumere il messaggio che il Convegno ha affidato alla Chiesa: il Convegno deve diventare storia e la storia deve essere realtà e testimonianza concreta di riconciliazione in se stessa e nella comunità degli uomini.
Lo scenario cambia negli anni Novanta. La caduta dei Totalitarismi in Europa ha dato una svolta. Il tema posto all’attenzione delle comunità italiane è evangelizzazione e testimonianza della carità. La carità è virtù privilegiata della nuova evangelizzazione essendo “essenza di Dio”. Il Terzo Convegno Ecclesiale fu a Palermo dal 20 al 24 Novembre 1995 dal titolo “Il vangelo della carità per una nuova società in Italia”. Questo convegno si soffermò sui giovani, famiglie, poveri, impegno sociale e politico. Si invitano i cristiani a diventare “sale” e “luce” per una convivenza giusta e pacifica. La Chiesa in questo clima culturale deve offrire un nuovo contributo al Paese in ricerca. Una delle priorità emerse a seguito del Terzo Convegno è l’evangelizzazione nuova della cultura e l’inculturazione della fede. Il progetto è di colmare le fratture che col tempo si sono create tra Vangeli e culture.
Oggi l’episcopato italiano ritiene che evangelizzazione e catechesi siano due tappe obbligate.
La programmazione per il primo decennio del 2000 è su Cristo (Nostro programma): da conoscere, imitare e vivere. Si potrà trasformare così con Lui la Storia, fino al compimento della Gerusalemme Celeste. In questo momento storico, il pensiero cristiano si interroga sul paradigma dell’uomo, per proporre nella cultura postmoderna la “visione cristiana” dell’uomo. Il problema uomo è al centro delle riflessioni della Chiesa; innanzitutto bisogna mettersi in ascolto della cultura del nostro mondo, dando importanza alla memoria storica, per non perdere di vista le esperienze. Al centro della riflessione c’è la rottura fra Vangelo e Cultura. Oggi più che mai la questione antropologica è destianta ad accompagnarci. Il progetto culturale mette in rapporto la fede cristiana con l’antropologia. Il Cardinale Ruini a Bologna parlando di mutamenti propone di non adeguarsi, ma modificare, orientare, convertire questi atteggiamenti. Per proporre il futuro pensiero cristiano, bisogna interrogare le antropologie odierne. Non è semplice intercettare le tendenze contemporanee. Possiamo parlare di “razionalizzazione” e “secolarizzazione”. L’uomo postmoderno ha inventato il “progetto – felicità”, e schivo delle relazioni interpersonali, persegue il piacere, senza il quale è propenso alla chiusura anticipata della vita. La posizione del pensiero che si ispira al Cristianesimo deve recuperare e rilanciare una visione unitaria dell’uomo come persona senza dimenticare la dimensione corporea. Grazie ad Internet è cambiato il modo di intendere la fisicità del corpo umano. Una nuova problematica degli ultimi tempi è quella del pluralismo delle etiche in confronto alle prospettive dell’etica cristiana.
Il compito etico oggi consiste nel creare un futuro di convivenza pacifica caratterizzato da estraneità morali e diversità di religioni. Non dimentichiamo la globalizzazione che chiede una veloce capacità di adeguamento. La Chiesa propone di costruire un futuro degno della persona umana.    

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